Ieri sono venuti un pò di amici a cena sul nostro bel terrazzo, luglio imponeva di aprire le porte e accogliere, di bere e brindare, di mostrare i fiori e le foglie che sto curando da mesi come fossero parti di una Sagrada Familia di Città giardino che chissà quando verrà ultimata. Ci siamo malamente sbronzati, Vittorio la mia seconda moglie aveva cucinato tutto il pomeriggio perchè io avevo 12 ore di guardia, Valentina ha preparato guacamole e tacos, Giacomino ha portato una scorta di Costamolino e Giada ed Eva ci hanno raggiunto in ritardo causa di queste vite merdose che la sanità impone di accettare.
Però mancavi TU.
Tu che mi dici dove sono le tovaglie,tu che pensi al menu, che mi dici di non esagerare col vino, che mi dici di alzare il culo e andare a prendere qualcosa in cucina solo perchè sono sempre il primo degli ospiti a casa mia. Ma lo faccio solo perchè ci sei tu, che pensi a tutto, che cucini prelibatezze e scandisci i tempi della serata, per cui io posso mettere un pò di musica versare da bere e via così.
Però mancava Alli.
Senza di lei,i giocattoli della sua stanza stanno invecchiando di tristezza, sono queste le serate in cui gli amici ti conoscono meglio, in cui capiscono per davvero che non sei una bambina normale, ma un piccolo sole catalizzatore, il mio piccolo raggio di Sole, che poi era il nome che volevo darti senza nemmeno conoscerti.
Però mancava Nana.
Eh si, la presenza di Stitch,non mi è bastata, anzi, ha amplificato la tua assenza piccola vecchia saggia. Avresti elemosinato cibo e carezze tutta la sera per poi sfinirti nella cuccia appena fossero tutti usciti di casa.
L’equilibrismo di questi mesi è una prova di forza. Ogni 15 giorni ci riabbracciamo e ci diciamo troppo poco per quello che abbiamo dentro davvero. Mettiamo toppe alle mancanze, prendiamo fiato e tiriamo dritto. Sono già 20 anni che costruiamo la nostra Sagrada Familia, abbiamo aggiunto talmente tanti pezzi che sembra difficile pensare di avere tutta questa fortuna.
Domani sarà la mia giornata.
Giovedì sarà la tua giornata.
Forse le cose cambieranno ancora.
Forse rimarrà tutto così.
Ma tanto siamo in movimento. Balliamo insieme dall’alba dei tempi e non ci fermeremo né stavolta né la prossima. Ogni giro di giostra ci da coscienza dei nostri mezzi, così non ci accontentiamo e abbiamo la sfrontata arroganza di sognare.
Si dice che la magia inizia appena esci dalla tua comfort zone.
Allora brindo amore.
Al prossimo palo in faccia, al prossimo crollo, alla prossima multa, al prossimo rarissimo pezzo di ricambio di quella maledetta macchina di cristallo, alla prossima rata di condominio ed enpam che pagherò in ritardo o con la mora, alla prossima porta chiusa, al prossimo imbecille che ci farà perdere tempo pensando di demoralizzarci, al prossimo incapace che vuole insegnarci a vivere, al prossimo momento di totale disperazione, alla solitudine, alla fatica, alle mancanze.
Noi equilibristi, anzi, noi trapezisti ci rinventiamo ogni volta, saltiamo nel vuoto senza pensare, per cui so già che ci ritroveremo con un balzo abbracciati in una nuova coreografia, con il dito medio alzato e un ghigno soddisfatto disagnato sulla faccia, perchè io e te, una soluzione la troviamo sempre.
Nostra figlia brilla.
E quella benedetta luce, ho appena capito che è tutta roba nostra.