Punkarre Entertainment Zoo II

A casa tutto bene

Affronto i grandi problemi della vita con pigra disinvoltura e mi incupisco su dettagli insignificanti come se da essi dipendesse il mio benessere su questo pianeta. Sdrammatizzo fino allo sminuire problemi enormi e mi ritengo in grado di affrontare qualsiasi situazione,ad eccezione delle più banali come dover interrompere un cameriere sovrappensiero. Sono un disagiato del mio tempo. Un 34 enne in lotta con le calvizie che incombono sul mio futuro me,di pari passo alle robuste maniglie dell’amore che non ricordo di aver mai ordinato. Troppo irriconoscente per prendermi cura del mio fisico o della mia alimentazione. Troppo viziato dal mio metabolismo per pensare che esisterebbe comunque una migliore versione di me. Un ingenuo schiavo dei vizi ,difesi ed essenziali nel mantenermi al sicuro dalla noia e dalla normalità.Ma chi c’è di più normale di me?Un giovane papà, un chirurgo, un marito,un figlio, il padrone di un labrador, il proprietario di un appartamento e di una vespa,il possessore di un iphone e di un macbook fiammante,l’ennesimo tatuato dei nostri giorni,un uomo di media statura,uno dei tanti barbuti degli anni 2000, l’ennesimo schiavo del calcio,della musica e di un buon orgasmo. Io sono la normalità. Io sono tanti.Io pagherò le assicurazioni e la rata del mutuo,io faccio la spesa al Todis e sfrecciando nella corsia opposta sulla Nomentana,guardo il culo alle ragazze che attraversano ai semafori. Io sono troppo pigro per arrivare in fondo a quel libro che ho comprato e troppo stanco per ripiegare i vestiti la sera. Io sono un uomo. Disordinato,spesso incoerente,volubile,iracondo. Ho fatto scelte per la vita e conservo nel cuore il pensiero che tutto può sempre cambiare, perchè ho paura di rimanere fermo. Ma tanto non mi muovo. Mi tuffo,mi butto e solo una volta in acqua scoprirò dove mi porta la corrente e in un modo o nell’altro,lottando o aggrappandomi a qualche sterpaglia, modulerò il mio viaggio. Sono un incosciente e spesso un pò superficiale. Non voglio avere barriere,nè filtri e finisco spesso per ferire le persone spesso deluso nel vederle offendersi non capendo il linguaggio segreto del mio mondo.Sono arrogante e sono un pò presuntuoso. Viziato dalla culla, ho sviluppato un’intransigenza cbe appartiene solo ad alcuni personaggi di Dickens. Navigo a vista,perchè penso che me la caverò sempre in ogni situazione. Uno spiantato sbruffone che teme solo la burocrazia e di non trovare parcheggio. Sono lo stendardo di me stesso,un uno che non accetta di poter essere tanti, in nessuna situazione, sia nel silenzio come nella domanda, vivo nell’esigenza di non vergognarmi di me. Ma me ne vergogno,certo, perchè considero la mia immaturità assennatezza e i miei difetti i pilastri del mio buonsenso.

“Io sono perfetto”.Queste folli parole fu costretto ad ascoltare il vento ghiacciato di RImini, affacciato sulle umide vetrine del Pescato del Canevone,mentre spiava la nostra cena dell’ultimo dell’anno.

“Ma vaffanculo Matté…”

Un coro unanime mi aveva rispedito in gola quelle poche alticce sillabe che mi sembravano altamente condivisibili,con un coro di insulti ed un elenco di difetti che ne uscii stordito.

Ma naturalmente,non ascoltai una sola parola.

Oggi, 3 anni dopo, mi prendo del tempo, facciamo che vi do retta per un pò.

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Questa voce è stata pubblicata il 21/04/2018 alle 03:37 ed è archiviata in Uncategorized. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

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