Sei nato di I°Ottobre,un sabato mattina anomalo,caldo come fosse una domenica di luglio e per questo forse ti abbiamo trascurato,sentendoci tutti un pò in vacanza..io e fede eravamo come al solito a fare gli zingari al parco dell’aniene con Orso e Nana,Coti a Barcelona a sbronzarsi con la squadra Gajarda,i nonni e tuo fratello Pietro si godevano il Bioparco e nessuno si sarebbe mai aspettato che proprio in quelle ore,di riposo e relax,tu avresti chiesto spazio e avresti voluto cominciare a vivere per davvero.
Dopo lo gnappo soffice che ti ha preceduto,tutto sembra diverso,ai tempi di tuo fratello eravamo tutti in allerta,tutti pronti a scattare…con te siamo tutti un pò maturati,ma non per questo non ti aspettavamo.Anzi,voglio che tu sappia che un intero popolo confidava in te…poi lo leggerai sui libri di storia alle elementari,ma il periodo della tua nascita ha coinciso e favorito senza dubbio il declino della tirannia spietata dello Zar Pietro di via cimone.
Il malcontento ,a quei tempi,si respirava per le strade,negli asili,un pò nelle case di tutti…erano tempi bui,si parlava di recessione,economica e morale…
Ma come sempre,è nei periodi più bui della storia che l’uomo reagisce e si reinventa…fu un periodo di grande fervore intellettuale,la società italiana,per una volta,si rivelò unita e decisa a trovare una soluzione ad un problema comune.
Il popolo reagì e dal suo seno sorse un movimento rivoluzionario chiamato “TNEPMM” (TuNonnaE’PrimaMiMadre) dalla celebre frase del fondatore,tuo zio,risposta concreta a quel clima di dissenso nei confronti del regime assolutistico che pretendeva pizzette,ovetti kinder e “na surprisina” tutti i giorni e che obbligava la nonna a orari da schiavitù coloniale.Il motto del movimento era “Basta” (qui una foto della maglietta con lo slogan,boom di vendite in tutto il mondo),dovevamo intervenire,dovevamo tornare a respirare l’aria pulita di città giardino.E in particolare di casa mia e del mio balcone.Perchè tu non lo sai,ma gran parte della tua vita intrauterina l’hai trascorsa a via monte nevoso a casa dei nonni,anche se un pò accampati abbiamo convissuto tutti insieme,come quelle famiglie americane dei film,ed è proprio in quel periodo che la morsa del regime si è fatta più soffocante.Quando avrai un paio d’anni e comincerai anche tu a parlare con Orso,come fa ora tuo fratello,gli potrai chiedere com’è andato quel periodo…lui forse per quel tempo avrà finito le sedute dallo psichiatra canino e ti potrà dire con certezza che più dell’abbandono materno è il vivere con un nano pazzo ad avergli slatentizzato le ultime 2-3 psicosi che gli mancavano.
Qui alcune immagini prese dall’archivio storico della Rai,ritraggono i cerimoniali in uso all’epoca del dominio dello Zar di Montesacro:
Utilizzava sempre e comunque mezzi di trasporto di altissimo livello,qui con una moto blu di rappresentanza.
Nelle occasioni mondane per dimostrare di essere superiore non voleva che i suoi piedi toccassero lo stesso terreno calpestato dal popolino…
Qui durante il discorso di fine anno in tv dove dopo aver riferito al paese che stava trascorrendo le festività in “una bela casetta in montagna co zio matteo e ozzo” fece uno dei gesti oramai più celebri,”il pernacchione alla crisi finanziaria” seguita dal celebre discorso “Manny è mio e pure kello là,e pure kello,molla e sgomma…
Il piano inizialmente era uno solo:
– Colpo di stato:avremmo ripreso il potere con una rivolta profonda e silenziosa,prima svegliando lo zar mentre dormiva quelle 2 ore a notte,poi avremmo pagato una tata vera al nano riprendendo un pò di nonna tanto da avere almeno assicurata una spesa a settimana.Piano piano,facendo un opposizione attenta ma decisa tutto si sarebbe sistemato.Ma il problema era il tempo…ci sarebbero voluti anni..e forse solo le elementari c’avrebbero salvato.
Per questo passammo al piano B: Creare un’alternativa di governo credibile.
Idea geniale anche se inizialmente potenzialmente spaventosa: “e se uscisse un altro Pietro?”
