Come alle pendici di un alta montagna devo decidere che fare…comincio l’interminabile arrampicata che mi porterà a riuscire,o le volterò le spalle e m’inventerò che in realtà non avrei mai voluto scalare codesto inutile pendio..
Questa è la situazione..oltre 2 mesi di lontanaza dal blog,nemmeno a dire che chissà quale viaggio abbia fatto…no,niente,solo fottuta pigrizia,solo incapacità di fermarmi e prendermi il tempo necessario a scrivere..
Ti odio pigrizia,ti odio..tutte le volte mi prendi per mano,mi chiudi gli occhi e assecondandoti mi sembra di viaggiare libero e senza frontiere mentre in realtà solo dopo tanto tempo riesco a vedere che mi avevi solo messo in un angolo e hai girato le lancette dell’orologio sulla parete..guarda qua che disastro..ultimo intervento 9 gennaio!! e oggi è già molto marzo!!
Odio rimettere in ordine.Ma lo farò.Comincio ad arrampicarmi.
E’ Martedi 14 gennaio,il mio correlatore finalmente risponde “si” alla domanda su cui si sonon basate tutte le nostre relazioni nell’ultimo mese..”Prof che per caso mi ha portato il materiale per la tesi???”.
Quel si era come dire “vai figliolo è il tuo momento…ce la farai…”
Incredulo,felice e sollevato accenno un sorriso a 72 denti.Forse mi laureo.Forse c’è una possibilità..siamo talmente agli sgoccioli che anche lui si sta cagando sotto e deve darmi una mano per forza..tanto la figura di merda la facciamo insieme…la realtà però era ben diversa da ciò che immaginavo.
Lo studente universitario medio,un pò per suo desiderio,un pò per comune sentimento popolare,un pò perchè i genitori lo strodiscono di aneddoti e parole vede nella sua tesi di laurea lo scopo di tutti i 6 anni di medicina,ossia la misura tangibile in cui verrà dimostrato un persorso di studio.
Io la pensavo così.E non potevo sbagliarmi di più.
I professori vedono la tesi di laurea come un’inutile seccatura burocratica,un ostacolo a quella che invece è la vita lavorativa successiva.
Quando il 14 gennaio ho ricevuto il materiale della tesi,il coprof mi ha dato 4 giorni per scrivere una tesi,S.R.I. S.R.I. S.R.I
(scopiazza,riscrivi,inventa,scopiazza,riscrivi,inventa) qusto era il mio
mantra.Ho passato intere giornate a decidere se 3 parole in fila
avessero senso logico per poi vedere come al mio prof e coprof non
fottesse assolutamente nulla di ciò che stessi scrivendo.
Il coprof dopo 5 giorni per me molto angosciosi lesse la mia tesi,mi disse che non era male ma che ero stato un pò troppo didattico..”ma sticazzi” mi disse…. “tanto nn c è tempo”..dovevo andare in stampa e fare la presentazione di powerpoint al più presto.
Il 25 gennaio si è laureata francesca e solo quel giorno ho scoperto quale fosse il giorno della mia laurea…il 29 gennaio..trovare il calendario della sessione è stata un’emozione incredibile..era fatta..era ttuto vero..stava capitando.
Il 28 gennaio,anche se nessuno aveva richiesto la mia presenza,passai in reparto per dire al prof e coprof che mi sarei laureato il giorno dopo,cercavo conferme,volevo appoggio e un piccolo incitamento…trovai occhi sbigottiti che volevano vedere la presentazione e increduli mi ricordavano che mi sarei laureeato il giorno dopo..quindi di muovere il culo..improvvisamente sentivano evento e responsabilità..
Tornai di corsa in vespa a casa,un freddo polare e tanta paura di ripetere a loro la presentazione…continuavo a dirmi “e se gli fa cagare??cioè nn ho tempo di farne un altra..dio mio è domani come si può come come…” è un miracolo che non sia morto d’ansia e diventato completamente pelato quel giorno..
Torno in reparto..il prof mi dice che lo devo aspettare a mezzogiorno e mezza…io strabuzzo gli occhi e sono indeciso..lo ammazzo,lo mordo,gli sputo…”Ripetila al corelatore nel frattempo ..così aggiustate le ultime cose..”
Io capisco in quel preciso istante,che è tutta una grande farsa..che il mondo si regge sulla forma,su quelli che la conoscono e la sanno manovrare,essere integrati è più semplice di quello che si pensi…basta azzerarsi e mettersi in mano di quelcuno che è nel giro da più tempo di te..
Vado dal mio coprof.che non ha nessuna voglia di ascoltarmi,ma essendo una brava persona mi ascolta..in quei 10 minuti è cambiata la mia vita.
“Bravo,va benissimo,sono proprio contento,sei stato bravo a giocartela così..anche graficamente va bene..vedari che il prof impazzirà,lui ne sa pochissimo di questo argomentoe vorrà subito fartela pubblicare…ma come ti trovi con il nostro gruppo????”
“Bene prof.sono tutti molto gentili e disponibili..ho solo il problema che nn so se posso fare questo concorso di specializzazione..se lo potessi fare qui da voi tutte le porte sono chiuse,c’è tanta gente in attesa..quindi mi sto muovendo per vedere se trovo spazio da qualche parte”
“Hai ragione,mi dispiacerebbe se non entrassi,sei un elemento dal grande potenziale,se vuoi ti do una mando e sentiamo qualche collega in giro”
Improvvisamente era diventato il mio padre putativo,mio zio il mio migliore amico,ci siamo salutati dandoci il 5…mi ha dato il suo numero di cell per sicurezza..nel caso il prof il giorno dopo avvesse fatto qualche casino..
Ero felice come un pupo.Era fatta,ero stato incoraggiato,incitato e rassicurato.Non avevo bisogno di altro.Se non di arrivare il prima possibile al giorno dopo.
A mezzogiorno attendo il prof davanti alla sua stanza,dove trovo un altro simpatico vecchietto con gli occhiali colorati ad aspettare..
Ha un aspetto conosciuto,ma nn ci faccio caso…sono carico e paralizzato dalle emozioni.
Dopo mezz’ora di occhiate sfuggenti lo rionosco…era Mogol,quello che era un simpatico vecchietto arzillo in attesa di qualche consiglio ortopedico ora era un grande poeta che era apparso ai miei occhi probabilmente per darmi qualche lezione di vita in un momento così cruciale della mia vita…ma purtroppo appena lo riconobbimi paralizzai,una paralisi dovuta all enorme
rispetto e stima per il suo lavoro,non spiccicai una parola e lo vidi andare via con un pò di rimorso tra i denti.
Finalmente ritornò il mio prof..ricollegai pennette e pc e partii con la presentazione..mi venne ancora meglio che con il coprof tant è che mi attendevo un ovazione..il commento finale fu solo un “va ben,ci vediamo domani”.Io incamerai il messaggio e capii che il mondo è un postaccio dove passare la propria vita.
Non so come ma a differenza delle notti precedenti riuscii a chiudere occhio..la mattina dopo era fatta,era la amttina della mia laurea,tremavo come una foglia, ma ricordo l’effetto calmante del viaggio in macchina con coti..
Stava per cominciare tutto,del mio prof nessuna traccia..alle 10 si prensenta,mancavano 2 persone e poi sarebbe stato il mio turno..le sue uniche parole furono “da quanto parti?” e “lodi ce n hai?”…quando lo tranquillizzai dicendo che le lodi le avevo e partivo da 102 gli vidi tirare un sospiro di sollievo,si prese la mia tesi e finalmente si sedette insieme al resto della commissione e cominciò a sfogliarla con un ‘aria soddisfatta.
Io mi andai a sedere..e ricordo distintamente il dolore isico che provai in quesi minuti,le budella contorte,la salivazione azzerata,il mal di testa,la tachicardia..un incubo..le persone mi salutavano e io abbozzavo sorrisi,ma nella realtà ero in una dimensione parallela.
“Invitiamo a venire il prossimo candidato,Matteo Nardi…” SBARABOM..svejate Mattè è il momento…ed eccoci qui sono di fronte a centinaia di persone conun microfono in mano,parenti e amici sono qui a vedere…dio mio riuscirò a emettere un suono??Dopo un’introduzione a infrasuoni del mio prof,che ho sentito solo io e qualcuno della commissione tocca a me…
“Le metastasi osseeeee etc etc etc” sono passati due mesi ma potrei tranquillamente riscrivere il discorso..
Una volta partito il cuore cominciò a decelerare,le mani smisero di sudare e la folla sulle tribune scomparve..
Parlai quei 10 minuti..mi sembrava di essere chiaro,di saltare le cose giuste e mostrare quello che mi interessava,il tutto sotto l angosciante ticchettio di una sveglia che cronometrava il tempo che avevo a disposizione..il gioco che facevo mentre ripetevo quelle nozioni straassimilate era modulare la mia voce con il microfono..lo allontanavo e lo avvicinavo per vedere come cambiasse la mia voce..Poi improvvisamente quella fottuta sveglia suona e il presidente di commissionemi dice che devo arrivare alla fine..forse un pò sgarbatamente rispondo “ecco,sono alle conclusioni” e non mi sembra vero concludo davvero…
Attendo domande che nn ci sono,lascio il microfono e imbocco la scalinata finalmente sorridente.
In realtà non ero sorridente,ero imploso in me,stavo soffocando di gioia,feci un gesto a parenti e amici di uscire fuori..e me li abbracciai uno alla volta..che bellezza,camminavo sulle nuvole,poi vedere tutta quella felicità nei vostri volti mi ha riempito di soddisfazione.
Avevo costruito qualcosa.Mi ero meritato quello che mi stava capitando.
Che figata..ancora a pensarci rabbrividisco…
All’una si rientra per la proclamazione…ed è solo una goduria..il tempo non esiste più..è solo una parola,ci sono io e basta,devo solo godermi ciò che mi sta capitando…ci mettiamo tutti in fila..la descrizione la faccio are a questa foto.
eccovi il momento della proclamazione..per chi non c’era,per chi se lo fosse perso o per chi,come me, avrà voglia di tornare in quell aula..