Love Management
Nessuno è mai stato pronto a fare il tiro a segno, scattare più foto possibili, lasciare tante briciole di pane in fila se il passato non esiste, resta solo il mio sottile sorriso di un bambino e so, c’è qualcuno pronto a giurarti che tutto può succedere, ma so che sono confessioni da tenere rosse in volto. Se ti dicessero che il tuo futuro sarà meglio di quello che immagini, non credermi, non credergli, recita la tua parte, non vorrei rovinarti la sorpresa. Io vorrei spegnere candele al posto tuo, io vorrei battere il mio cuore al posto tuo, io vorrei aprire regali al posto tuo, io vorrei sbattere il mio cuore contro il tuo
Nessuno è mai stato pronto a fare il tiro a segno, scattare più foto possibili, lasciare tante briciole di pane in fila se il passato non esiste, resta solo il mio sottile sorriso di un bambino e so, c’è qualcuno pronto a giurarti che tutto può succedere, ma so che sono confessioni da tenere rosse in volto. Se ti dicessero che il tuo futuro sarà meglio di quello che immagini, non credermi, non credergli, recita la tua parte, non vorrei rovinarti la sorpresa. Io vorrei spegnere candele al posto tuo, io vorrei battere il mio cuore al posto tuo, io vorrei aprire regali al posto tuo, io vorrei sbattere il mio cuore contro il tuo
Campo minato
è un campo minato, i dischi che ascolti, i libri che leggi, a volte i film che guardi, spesso penso di aver già ascoltato tutte le frasi leggere che anche oggi hai preparato, arriverà anche per noi il momento di uscire la sera, perdendo tempo, provando i vestiti davanti allo specchio, tu scegli i dischi, li canti a volte, davanti allo specchio mi fissi, probabilmente anche stasera usciremo sbattendo la porta. E’ un campo minato, due passi in avanti ed un piede indietro, è un campo minato, se solo sapessi camminare sulle le punte. I tuoi discorsi uguali che dovrò concludere io, intento a schivare vecchie mine seppellite, smentirci, sorprenderci, stupirci, quante partite giochiamo prima di accorgerci che ogni volta che si cade è farsi male in modo nuovo. Che faremo quando finiranno i vestiti nuovi?
Gli abbinamenti che fai, quando li provi?
è un campo minato, i dischi che ascolti, i libri che leggi, a volte i film che guardi, spesso penso di aver già ascoltato tutte le frasi leggere che anche oggi hai preparato, arriverà anche per noi il momento di uscire la sera, perdendo tempo, provando i vestiti davanti allo specchio, tu scegli i dischi, li canti a volte, davanti allo specchio mi fissi, probabilmente anche stasera usciremo sbattendo la porta. E’ un campo minato, due passi in avanti ed un piede indietro, è un campo minato, se solo sapessi camminare sulle le punte. I tuoi discorsi uguali che dovrò concludere io, intento a schivare vecchie mine seppellite, smentirci, sorprenderci, stupirci, quante partite giochiamo prima di accorgerci che ogni volta che si cade è farsi male in modo nuovo. Che faremo quando finiranno i vestiti nuovi?
Gli abbinamenti che fai, quando li provi?
Bolognina Revolution
Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, scusa ho solo stupide parole che ti accompagneranno se mi stai ascoltando, inizio dal fondo, ho bisogno di silenzio, incondizionabile la scelta dell’assenza, posso nascondermi dietro l’alone di una generazione che le rivoluzioni le pensa sul divano, in sottofondo un disco suona piano e accende sensi di colpa, c’è qualcuno che li svende. Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, è una scusa un’altra volta. Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, devo salvare il mondo. Scusa ma devo vegliare candele da umide soffitte, devo aggiornare il diario di tutte le sconfitte, il gomitolo che poi non userò, un altro anno un altra bella sciarpa, non sarà su quella strada, è troppo presto per scoprire un sassolino nella scarpa, forse un altro giorno poi ci giocherò, forse un altro giorno poi ci giocherò, forse un altro giorno.
Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, scusa ho solo stupide parole che ti accompagneranno se mi stai ascoltando, inizio dal fondo, ho bisogno di silenzio, incondizionabile la scelta dell’assenza, posso nascondermi dietro l’alone di una generazione che le rivoluzioni le pensa sul divano, in sottofondo un disco suona piano e accende sensi di colpa, c’è qualcuno che li svende. Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, è una scusa un’altra volta. Scusa se anche questa notte voglio stare a casa, devo salvare il mondo. Scusa ma devo vegliare candele da umide soffitte, devo aggiornare il diario di tutte le sconfitte, il gomitolo che poi non userò, un altro anno un altra bella sciarpa, non sarà su quella strada, è troppo presto per scoprire un sassolino nella scarpa, forse un altro giorno poi ci giocherò, forse un altro giorno poi ci giocherò, forse un altro giorno.
La prima volta
La sensazione di avere viaggiato troppo, tornare solo quando qualcuno ti aspetta, è troppo tardi, sono andati via tutti, nessuno apre ne’ mai ne’ oramai, tenta di tranquillizzarmi, un suono grigio appollaiato sulla testa, trovando soldatini immersi nella sabbia potrò difendermi, ma se il cielo prende allo stomaco, sentirsi soli in coda all’ufficio postale, che male c’è, sentirsi soli spalla a spalla, che male c’è, se il vuoto bussa alla mia porta io non aprirò, sembrerò goffo quando guarderò nel vuoto, oppure tenterò, di fermare la pioggia, ma so benissimo che forse soltanto, l’odore della stufa accesa potrà salvarmi, La prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, mi è piaciuto tanto.
La sensazione di avere viaggiato troppo, tornare solo quando qualcuno ti aspetta, è troppo tardi, sono andati via tutti, nessuno apre ne’ mai ne’ oramai, tenta di tranquillizzarmi, un suono grigio appollaiato sulla testa, trovando soldatini immersi nella sabbia potrò difendermi, ma se il cielo prende allo stomaco, sentirsi soli in coda all’ufficio postale, che male c’è, sentirsi soli spalla a spalla, che male c’è, se il vuoto bussa alla mia porta io non aprirò, sembrerò goffo quando guarderò nel vuoto, oppure tenterò, di fermare la pioggia, ma so benissimo che forse soltanto, l’odore della stufa accesa potrà salvarmi, La prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, la prima volta ho pianto ma poi, mi è piaciuto tanto.
Sono i testi di 4 canzoni degli Amari,contenute in Grand Master Mogol,ho sentito per caso una canzone su Yos(sintonizzatevi che le canzoni più fighe stanno lì…),e meritano veramente lo scarico e forse l’acquisto,è una tranquilla elettronica italiana,ritmata e divertente,ma anche lenta e tortuosa,me piace…
La canzone del blog è la loro ghost track…