Punkarre Entertainment Zoo II

Arrembaggio alla Principessa Diofebi

“Immaginate un mondo di sole donne..

immaginate di essere capite da chiunque,

potersi intendere con un solo scambio di sguardi,

Un unico linguaggio, sentirsi finalmente a casa in ogni luogo..

immaginate di poter pianificare un’intera vita senza imprevisti,

di poter creare, senza difficoltà, il futuro che sognavate da bambine..

sarebbe un mondo perfetto…magnifico”.

Questa era Diana modello 2010.

Con morbidi e pesati toni, mi stava illustrando la sua personale utopia, un mondo senza uomini, evidentemente libero da rotture di coglioni..

Un mondo dove ogni donna era felice sulla sua nuvola,

bastando a se stessa, libera di lavorare, di fare carriera, di ubriacarsi ed eventualmente di diventare madre.

Naturalmente di sole figlie femmine.

La Diana modello 2010 era bionda e girava in Smart. Viveva da sola a Roma Nord. Inattaccabile all’esterno, all’interno viveva un momento delicato, un precario equilibrio parzialmente segnalato dalla sua fase Lilla.

Viveva in una casa dalle pareti lilla chiaro, con un divano lilla scuro, con asciugamani e lenzuola in sfumatura di lilla, preoccupando famiglia,amici e neurologo solo quando anche il povero abete di Natale assunse delle sensazionali tinte lilla.

Proprio quell’estate andammo negli Stati uniti con Giorgia. Ci hai portate a NY, in California e a Las Vegas. Tre stupende settimane itineranti. Dico portate perché con te ci si sente sempre un po’ guidati, Giorgia,ad esempio continuava a chiedere a ripetizione “devo dei soldi a qualcuno?” Tu ghignavi soddisfatta, sfoderando prontamente un mastodontico file excel salvavita con tutti i voli intercontinentali, gli hotel, i programmi giornalieri, i suggerimenti sui ristoranti e ovviamente i conti aggiornati della cassa comune.

A ogni auto noleggiata, a ogni check in, eri la mia personalissima Rita Levi Montalcini: “scusi sig.ra Diofebi, dov’è suo marito? Sa per la firma sulla carta…”

e tu senza alcuna esitazione “sono io mio marito”.

Morte al patriarcato!(pugno in aria di entrambe).

Cara Diana, le carte parlano chiaro, abbiamo quasi 40anni di ricordi insieme , che spaziano dalle vacanze in famiglia, ai sabato sera con Ultimo minuto, dalle notti sotto le stelle di Castiglione ai pomeriggi al Gilda young. Le nostre vite e le nostre famiglie sono cresciute intrecciate come tralci di vite.

Posso affermare con certezza che sei nata così,

non ci sei diventata,

sei sempre stata una donna decisa, caparbia, sicura di te.

Un appiglio, il mio personale motore di ricerca , la persona che mi diceva senza filtro ciò che avevo bisogno di sentire. Una stronzetta di pan di zenzero, l’amica che mi aspettava sempre.

La mia fonte inesauribile di equilibrio.

Ciò che contraddistingue Diana, più di ogni essere umano che conosco è la sua capacità di vedere tutto bianco o tutto nero.

Diana ha giorni bianchi e giorni neri, non ci sono sfumature, non ci sono tentennamenti o dubbi di sorta.

Una donna che conosceva a memoria il suo personale manuale d’istruzioni, un concentrato di postulati corretti, di sicurezze granitiche, il Titanic con il quale avresti voluto attraversare l’oceano in un mondo privo di Iceberg.

Sfortunatamente…

…il mondo è pieno di iceberg.

E il nostro iceberg si chiama Dario Marra.

La nave da crociera Principessa Diofebi navigava in acque serene e conosciute, alla velocità di crociera programmata, su una rotta battuta milioni di volte, in modo di arrivare a destinazione all’orario previsto…

Quando all’improvviso la sua carena di adamantio fu squarciata dal più inatteso iceberg a largo di Praia a mare.

Le autorità navali ancora si interrogano su come sia stato possibile, sul perché non fosse stato intercettato dai radar, respinto con i cannoni o quantomeno frantumato dalla chiglia rompighiaccio.

E invece nessuno lo ha visto arrivare.

Parliamo di iceberg, ma nel caso dell’avvocato Marra sarebbe più corretto parlare di arrembaggio di un pirata somalo, che sprezzante del pericolo e dei continui ostacoli ha raggiunto e invaso la sala comandi della Principessa Diofebi, creando un precedente inatteso, lo storico Deragliamento del 2010.

I sussidiari dei vostri figli ne parleranno chiaramente, da lì in avanti sarà un susseguirsi di anomalie,di imprevisti,di sorprese e incredibili avventure.

Pensate, Diana ha vissuto qualche anno della sua vita a Piazza Minucciano.

Al di là del ponte delle Valli.

Là dove l’aria è irrespirabile per le esalazioni tossiche delle case classe energetica G.

Quasi Bulgaria.

Ma..segretamente felice.

Un giorno alla volta, quella che sembrava la più improbabile delle coppie, si è cementata in un abbraccio indissolubile, un’amore che permetteva a entrambi di vivere accettando ,momentaneamente, di cedere la cloche di comando.

E cosa c’è di meglio al mondo che trovare qualcuno che ti prenda per mano quando la benzina scarseggia, quando non ti riesci più ad orientare.

Voi eravate già una delle coppie più sposate che conosciamo.

Proprio perché vi abbiamo già visto affrontare e superare tante difficoltà insieme.

Vi abbiamo visto cedere, fare compromessi, prendervi in giro e aspettarvi.

Vi abbiamo visto prendere finalmente casa nel quadrilatero magico di corso Trieste ,una specie di gran Burrone Elfica, che vi permetterà di mantenervi giovani per sempre facendo il bagno nella piscina magica del CristoRe.

Abbiamo visto Sveva diventare,per amore, Martina. Una figlia del Cilento, del sole e del mare, anch’essa come la madre, vittima sacrificale del suo papà. Celebre la sua epifania, dopo 5 ore di maratona Olimpica, quando armata di  scolapasta in testa e foglia di lattuga in mano fingeva di giocare a scherma per compiacere quel vecchio pazzo sul divano.

La principessa Diofebi potrà capitolare una volta forse…ma non due..

Con i nuovi sistemi di sicurezza aggiornati, già rientrati dalla Bulgaria, nulla potrà andare storto..

L’iceberg questa volta si chiama LorenzoCoremioAngiolett’e mamm’t.

La sala comandi sarà in manutenzione per i successivi 3 anni.

Con un piccolo principe Diofebi ancorato saldamente al polpaccio che ogni notte battaglierà per avere il posto che gli spetta,ossian il lato sinistro del lettone.

Purtroppo anche qui, le cose non andranno come previsto e il principe ereditiero Lorenzo di Windsor , verrà fotografato dai Tabloid per viale Libia con una bandiera del Napoli e i capelli azzurri, festeggiare con il papà lo storico terzo titolo.

“Era una vita che lo aspettavamo” le sue ultime parole a caldo davanti alle lacrime di papà.

Cara amica siamo felici di far parte della vostra vita, di vedere la nostra roccaforte di certezze, di folli utopie,crollare, riarrangiarsi e tornare a essere sé stessa insieme alla famiglia che sui banchi di scuola avremmo voluto augurarti.

Anche se a volte c’è un pirata somalo al comando.

Questa voce è stata pubblicata il 27/06/2023 alle 16:57 ed è archiviata in Uncategorized. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

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