Oggi sono in ambulatorio.
Squilla il telefono,e’ Papà.
”Sto passeggiando,ho dolore al petto”.
Mollo tutto e lo vado a prendere.
Lunghissimi 30 minuti in vespa.I pensieri sovrastano le canzoni che passano distratte più di me nelle cuffie.
“Quante volte quest’estate ho pensato non tornasse da quelle lunghe nuotate, ingoiato dal mare, solo perché lo sto vedendo invecchiare un pezzettino ogni giorno.”
Torniamo in Ospedale.
Non mi sembra vero di essere al Triage con lui.
Stordito e spaesato si guarda intorno come se fosse stato sequestrato.
“Vi prego Enzimi ed Ecg”.
E comincio a chiedere un letto.
Domani coronarografia.
Deve rimanere.Tutti d’accordo ,cardiologo 1,cardiologo 2,internista 1,emodinamista 1,medico di ps1.Collegachirurgo 1-2-3-4-5.
Domani un buco lo troviamo.
No forse dopodomani.
No domani.
Ma senza letto non si fa.
Lascialo in PS acquisterà priorità.
“Ma io firmo e me ne vado”.
Tu non firmi niente, metti il maglioncino e stai qui con gli altri e mi fai lavorare.
“Abbiamo sbagliato a portarlo se non aveva niente, sto posto è un casino”.
Andate a casa ci penso io.Ciao.
“Tuo padre ha bisogno di un setting adeguato, non mi prendo la responsabilità di chiuderlo per un reparto diverso dalla cardiologia, sono a tua disposizione”.
Non mi sembra.Ma saranno punti di vista.
“A che ora è prevista la procedura domani?”Ma PD.
Lasciamo stare..
Ma PD.
Chiama ottimizzatore, chiama direzione.
”Forse ho letto ma devi chiedere la cortesia di persona”.
Ma certo.Vado.
PD.Vado.
Certo che vado.
“Fatelo salire.”Le parole più dolci mai sentite.
Finalmente rifiato.Torno in superficie dopo una lunga apnea in una palude fetida, piena di insidie.
Ho un letto nel reparto giusto, nel palazzo giusto, con i medici giusti.
Domani Coronarografia.
Sono esausto.
Torno a casa,guardo il soffitto.Porto il cane.Sono in una bolla.Respiro aria senza ossigeno. Mi sembra tutto così strano.
Ecco qua.Siamo pronti.
Non entro in sala.non assisto.Mi fido.
“Tutto ok due lesioni critiche abbiamo fatto un IVU coronarico ma tutto bene.2 stent.”
Gesù.
Quanti miliardi di cose potevano capitare in questi mesi.
Dai per fortuna stai bene.Anche se il tuo vicino di stanza bestemmia forte.Si calma solo quando la bionda Oss grassottella entra in stanza e gli sorride.
“Grazie cara, con un sorriso mi porti via anche il male”.
Io ti tranquillizzo come posso.
Fa schifo stare seduti in quel letto, ma anche nella poltroncina a fianco.
Tornando a casa sento persone a caso che mi chiedono notizie.
Emetto bollettini.
Torno a lavoro.Faccio notte.
Stai bene.Leggi il tuo libro.
”Dai Ripasso dopo”.
Non ripasserò più.
Un poveretto ha ingoiato accendino,cartone pizza,penna e cucchiaio e forchetta.
Lo operiamo.
Poi arriva l’occlusa su bypass intestinale,l’appendice,il trauma auto camion,il linfoma intestinale,ti chiamano dalla rianimazione per amputare un paziente settico.Non fai in tempo a sdraiarti un momento che il telefono squilla di nuovo.
Guardi fuori.E’ mattina.
Torni da papà, sta bene.
Tu meno.
Non sai come fare a stare in piedi. Vorresti passeggiare tra le pianure deserte della Mongolia, vorresti essere alle pendici delle montagne del Kirgikistan,brami la serenità di una vita in un monastero in Bhutan.
Purtroppo dovrai attendere la reincarnazione.
Hai appena scoperto di dover portare i bambini a una festa al parco perche tua moglie lavora e ha preso accordi per avere altri due nipoti a dormire la sera a casa, perché tuo cognato ha una festa.
Sembra una gag.Non può essere vero.
Mi bruciano gli occhi.
Vado al parco.
Sorrido.
In bicicletta i pensieri e la stanchezza scivolano via.
Orlando pedala che è una meraviglia,cantando “Papà è il mio re”.
La vita è un meraviglioso teatro.
Quando siamo sul palco pensiamo di essere in platea.
Quando pensiamo di avere tutti gli occhi addosso è il momento in cui dovremmo rilassarci e goderci lo spettacolo.
Ora dormo.Si cazzo dormo.
Mi sveglio pensando di iniziare la giornata, una bella colazione e via.
Ma è ora di cena.
Ci sono molti bambini a casa.
Tanto Rumore.Bellissimo rumore.
Siamo tutti estremamente vivi.